La luce nascosta nelle cose

Mese: Maggio 2018

Stazione

Facce tristi e stanche sulla banchina. Chi di voi è felice? Che cosa sono le vostre vite? Sono queste le vostre libertà? Chinare la testa, schiavi, sullo schermo di un telefono? Sollevate lo sguardo e guardate nella direzione giusta.

Un’Amica Perduta

Il tuo nome su quella dedica,
A mo’ di epitaffio.
Un soffio di luce.
Uno spiraglio subito richiuso.
Una goccia di rugiada,
Subito evaporata.
Eppure il segno è profondo e indelebile.
Un altro inganno del tempo?
La danza è conclusa,
Le luci si spengono,
Ma i tuoi passi leggeri,
Continueranno a danzare,
Al suono del mio cuore.

Perchè Il Digitale Non Salverà Il Mondo

La sostanza sembra sparire e liquefarsi. Tutto si smaterializza e la digitalizzazione viene venduta come la panacea universale. Ma è davvero così? No. Non lo è. Il digitale non salverà il mondo per un semplice motivo. Abbiamo bisogno di amare la forma e non solo la sostanza. Il libro preferito della tua infanzia, con la copertina arricciata, le pagine ingiallite. La copertina del CD che hai ascoltato in momenti speciali. La lettera che ti ha scritto un amico perduto che apri, dispieghi e senti la sua mano su quel foglio. Sono oggetti. Sono forma. Eppure sono parte del nostro cuore. Sono un pezzetto di noi, che siamo anima ma anche carne e sangue e corpo. Quanto cuore possiamo attaccare a un ebook? A un mp3 o a un brano in streaming? Ad una email? Questi piccoli file, che abitano nei nostri dispositivi, che forma hanno? Che amore possono raccogliere? No. Abbiamo bisogno della forma. Il digitale non ci salverà.

Auguries of Innocence

« To see a world in a grain of sand
And a heaven in a wild flower,
Hold infinity in the palm of your hand,
And eternity in an hour. »

« Per vedere un mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvatico,
Tieni l’infinito nel palmo della tua mano,
E l’eternitá in un’ora. »

William Blake, 1803

L’ho annotato dalla lapide memoriale di William Blake, Londra, St. Paul Cathedral

Una Opinione, Grazie.

Una pausa caffè, una notizia di cronaca. Tante chiacchiere e tanta sicurezza d’opinione. A che serve pensare? Così tanti che si accontentano dei pensieri pre-confezionati spacciati dai giornali. Ti dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato, senza fare fatica. Opinioni già pronte, sugli scaffali, come al supermercato. Me ne dia una, per favore, e tenga pure il resto! Opinioni fresche di zecca, pensate da altri. E quando ce l’hai, una opinione, ecco, sei subito pronto a dare giudizi, anche se spessi pochi millimetri. Una crosticina di presunzione su un infinito vuoto.

 

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