Ed io sorrido, mentre tu mi parli di universo e di gravità,
Mentre misuri con il tuo metro perfetto i confini della gabbia,
Rotolando fra le dita le sfere senza difetto della tua logica.
Sorrido, mentre ti vedo unire un anello all’altro della tua catena
E mostrarla orgogliosa chiamandola Ragione.
Sorrido e mi chiedo se sia la paura di sapere di non sapere
O solo un cervello innamorato di sè
A rendere tanto spesse le mura della tua fortezza.
Cosi intento a spiegare il Vero, che finisci per occupare
Tutto lo specchio solo con la tua immagine
E a chiamarlo vuoto.
E io sorrido mentre mi sporgo, e dello specchio,
Io guardo il retro,
Poi chiudo gli occhi e vedo meglio,
Mi tappo le orecchie e finalmente sento,
Perché solo nel buio si può vedere
e nel silenzio si può udire.

specchio